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I luoghi comuni devono dire qualcosa, ma quel qualcosa deve essere detto sempre nella stessa forma, e possibilmente sempre con lo stesso tono. Sono a metà tra il genere letterario e la categoria del pensiero e sono applicabili, letteralmente, a qualsiasi possibile campo del sapere (e del non-sapere) umano. Sono gli spot di ciascuno di noi, come quelle pubblicità che ripetono pigramente sempre le stesse cose, senza crederci troppo ("da oggi puoi", "è arrivato il nuovo", "contiene inediti"), o come certi cliché giornalistici, utili per caratterizzare una notizia, o meglio una serie, senza dover stare a rispiegare tutto da principio. Ma non siamo qui per parlare di luoghi comuni. Siamo qui per parlare di luoghi comuni al contrario, di cui questo volume raccoglie una strepitosa collezione: "la pianura è stata fatale ai due alpinisti". Oppure "Appena svengo vedo il sangue" o "Se ci sono eterosessuali nel calcio, io non ne ho mai visti". O ancora "Il sacrificio è sport". E nell'inversione del luogo comune, spesso, oltre a un senso di profonda comicità, emerge il significato vero e profondo dei luoghi comuni, o, al contrario, la loro totale e incompresa assurdità. Prefazione di Stefano Bartezzaghi.